giovedì 19 marzo 2020

La vita ai tempi del coronavirus - parte 2

Oggi è la festa del papà, ricorrenza che in tempi normali avrebbe avuto grandi spazi su tutti i social, in televisione non fosse altro per la pubblicità, evento che avrebbe fatto girare un tanticchio la nostra povera economia. Invece oggi viviamo come se fossimo in guerra, non perchè io abbia vissuto in epoca di conflitti mondiali, ma avendo una passione "storica" ho visto film, letto libri su quanto accaduto negli anni addietro.
La situazione italiana oggi è surreale, si muore in casa da soli, si muore in rianimazione da soli se non con i medici che fino alla fine hanno cercato di tenerci in vita. Ma il popolo italiano è per definizione anarchico e non è abituato ad obbedire a delle richieste fatte in lingua semplice che è quella di rimanere a casa sul divano, guardando la televisione, e aspettare che questa pandemia abbia fine. No, il popolo italiano è più furbo degli altri umani e allora si inventa qualsiasi cosa per uscire di casa, nonostante i divieti assoluti e così invece di migliorare la situazione peggiora e il virus guadagna strada senza fermarsi e miete circa 350 morti al giorno.
E allora sì che il presidente del consiglio, avvocato Conte, decide che per far capire le cose semplici serve l'esercito a questo popolo anarchico e forse solo così tra due mesi potremo riprendere in mano la nostra vita se saremo ancora vivi.
Ma in questa pandemia emergono tante cose negative del nostro paese: una su tutte riguarda i tagli alla sanità fatti in passato dalle varie fazioni politiche, oggi evidenziano che con le sole risorse disponibili (peraltro anche contagiate) pur avendo a disposizione macchinari per le rianimazioni non c'è personale per farle funzionare, allora il destino dei contagiati è segnato e non certo verso la guarigione.
Ma quello che proprio non mi va è chiedermi perchè il popolo non vuole capire, non ascolta quanto viene chiesto, in Cina - noto paese per la non democrazia e la totale mancanza di libero arbitrio - è stato ampiamente dimostrato che ove uno solo comanda, tutti eseguono, qualcuno dissente e viene fucilato per aver evaso le zone rosse contagiate- e dopo 40 giorni di quarantena dove tutti rispettano le regole - escono vittoriosi dall'aver sconfitto un virus che la fa da padrone sul mondo intero.
Allora dico, viva l'esercito, viva la forza per far rispettare la vita che non tutti rispettano.
Il popolo italiano non sa apprezzare lo sforzo sovraumano di tutti i medici, infermieri, operatori sanitari che da un mese stanno facendo per mantenerci in vita, il popolo italiano si riscopre improvvisamente salutista e va a correre al parco, porta a spasso il cane 4 volte al giorno, ogni scusa è buona per scavalcare il divieto di stare in casa.
Allora dico ancora una volta, viva l'Esercito che avanza e facci capire che la nostra libertà ora non è più libertà, ma un modo per condannare a morte chi è ancora sano e che per la stupidità di tanti altri si viene destinati ad essere un contagiato con poche speranze di sopravvienza.
Buon giovedì 19 marzo!


mercoledì 4 marzo 2020

La vita ai tempi del coronovirus

Ecco, così come nei migliori film la vita quotidiana nel giro di un weekend cambia e non siamo preparati a questa cosa che così velocemente senza controllo sta mettendo tutto il mondo in ginocchio; fino a quando il virus veleggiava dall'altra parte del mondo a pochi interessava, quando poi si è capito tra un sabato e domenica che invece gli italiani girano il mondo in tutta la sua tondità allora si sono drizzate le antenne e si è cercato di capire che cosa sia questo covid-19, che vita propria ha, come si propaga e soprattutto come si fa a non essere contagiati.
Pendolare da 28 anni passo la mia vita in metropolitana un'ora al giorno e la cosa oggi mi destabilizza un tanticchio, sembro ipocondriaca, ma non posso non pensare di essere un ipotetico "untore" apparentemente sano.
Motivo per il quale apprezzo da 12 giorni lo smart working che devo dire è una grande bella cosa, certo lavori senza interruzioni, senza cazzeggi, ma comunque posso fare anche un paio di cose in casa.
No non esco se non sul balcone ad ammirare le mie piante e il roseto che sembra non sappiano cosa stia succedendo nell'aria e la natura è magnifica: i primi boccioli sulle rose, le foglie nuove sui gelsomini, ecco un segno che nonostante tutto quello che ci circonda oggi la vita va avanti, sempre.
Ho smesso di ascoltare i telegiornali perchè la conta dei contagiati è uno stillicidio senza fine, umani confinati nelle red zone, gente che "evade" dal confinamento e mette così in pericolo altri esseri, ergo è la favola del cane che si morde la coda: ci sarà un fine?
Ecco che a Milano si impara a fare a meno degli happy hour, a usare skype per ogni cosa, a usare strumenti di lavoro che non si pensava esistessero e così la vita prosegue nella totale incertezza, nello stato d'animo di non avere i sintomi che tanto fanno paura, ergo febbriciattola e tosse, perchè la coda ai pronto soccorsi è davvero lunga, così come nelle farmacie alla ricerca di un hand made per le mani, (amuchina gel è introvabile) e mascherine ...
ecco pare tutto uno scenario da film, tanto per dirne uno, "Virus letale" con Dustin Hoffman, che poi alla fine si trova l'antidoto e tutti tornano a sorridere
Ma oggi siamo ancora lontani da questo finale, e non ho voglia di sorridere😷😷