sabato 22 gennaio 2011

mini pc


Allora: stamattina mi sono sveglaita e mi sono detta che mi meritavo un regalo
nessuna ricorrenza speciale, nessun evento particolare: oggi avrei avuto uno strumento indipendente che sta in borsa che si chiama mini pc
e così non mim devo alternare con il gobbo di famiglia all'uso del pc ma non ho tante pretese quindi perchè no?
e così questo post è scritto da un mini hp, rigorosamente rosso, che mi piace un sacco!
così è tutto mio, in senso lato della cosa!
certo la tastiera è di dimensioni ridotte ma in fondo anch'io lo sono, quindi pochi problemi
W la tecnologia

giovedì 20 gennaio 2011

La storia si ripete ...

Stamattina ho trovato questo scritto di Italo Calvino: dopo averlo letto mi sono detta che tutto si ripete, che tutto ha una fine ed un inizio, è di poca consolazione ma credo che allo stato delle cose in cui questo paese oggi è arrivato ci sia veramente poco da dire e nulla da ridere o da divertirsi.


C'era un paese che si reggeva sull'illecito.
Non che mancassero le leggi, ne' che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti piu' o meno dicevano di condividere.
Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perche' quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si e' piu' capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente, cioe' chiedendoli a chi li aveva in cambio di favori illeciti.
Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori, in genere gia' aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo di una sua autonomia.
Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perche' per la propria morale interna, cio' che era fatto nell'interesse del gruppo era lecito, anzi benemerito, in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l'illegalita' formale, quindi, non escludeva una superiore legalita' sostanziale.
Vero e' che in ogni transazione illecita a favore di entita' collettive e' usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l'illecito che, per la morale interna del gruppo era lecito, portava con se' una frangia di illecito anche per quella morale.
Ma a guardar bene, il privato che si trovava ad intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro di aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioe' poteva, senza ipocrisia, convincersi che la sua condotta era non solo lecita ma benemerita.
Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale, alimentato dalle imposte su ogni attivita' lecita e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare.
Poiche' in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta, ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse), la finanza pubblica serviva ad integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attivita' che sempre in nome del bene comune si erano distinte per via illecita.
La riscossione delle tasse, che in altre epoche e civilta' poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza di atto di forza (cosi' come in certe localita' all'esazione da parte dello Stato si aggiungeva quella di organizzazioni gangsteristiche o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori, pur provando anziche' il sollievo del dovere compiuto, la sensazione sgradevole di una complicita' passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attivita' illecite, normalmente esentate da ogni imposta.
Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva di applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto fino ad allora le loro ragioni per considerarsi impunibili.
In quei casi il sentimento dominante, anziche' di soddisfazione per la rivincita della giustizia, era il sospetto che si trattasse di un regolamento di conti di un centro di potere contro un altro centro di potere.
Cosi' che era difficile stabilire se le leggi fossero usabili ormai soltanto come armi tattiche e strategiche nelle guerre tra interessi illeciti oppure se i tribunali per legittimare i loro compiti istituzionali dovessero accreditare l'idea che anche loro erano dei centri di potere e di interessi illeciti come tutti gli altri.
Naturalmente, una tale situazione era propizia anche per le associazioni a delinquere di tipo tradizionale, che coi sequestri di persona e gli svaligiamenti di banche si inserivano come un elemento di imprevedibilita' nella giostra dei miliardi, facendone deviare il flusso verso percorsi sotterranei, da cui prima o poi certo riemergevano in mille forme inaspettate di finanza lecita o illecita.
In opposizione al sistema guadagnavano terreno le organizzazioni del terrore che usavano quegli stessi metodi di finanziamento della tradizione fuorilegge e con un ben dosato stillicidio d'ammazzamenti distribuiti tra tutte le categorie di cittadini illustri e oscuri si proponevano come l'unica alternativa globale del sistema.
Ma il loro effetto sul sistema era quello di rafforzarlo fino a diventarne il puntello indispensabile e ne confermavano la convinzione di essere il migliore sistema possibile e di non dover cambiare in nulla.
Cosi' tutte le forme di illecito, da quelle piu' sornione a quelle piu' feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilita' e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto.
Avrebbero potuto, dunque, dirsi unanimemente felici gli abitanti di quel paese se non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti.
Erano, costoro, onesti, non per qualche speciale ragione (non potevano richiamarsi a grandi principi, ne' patriottici, ne' sociali, ne' religiosi, che non avevano piu' corso); erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso, insomma non potevano farci niente se erano cosi', se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno al lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione di altra persone.
In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre gli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare.
Sapevano che fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtu' sono cose che riscuotono troppo facilmente l'approvazione di tutti, in buona o in mala fede.
Il potere non lo trovavano abbastanza interessante per sognarlo per se' (o almeno quel potere che interessava agli altri), non si facevano illusioni che in altri paesi non ci fossero le stesse magagne, anche se tenute piu' nascoste; in una societa' migliore non speravano perche' sapevano che il peggio e' sempre piu' probabile

giovedì 13 gennaio 2011

Voglia di ...


primavera, sole caldo, colori brillanti, serenità, gelati

Oggi, giornata quasi primaverile, è un peccato essere in ufficio ):-

martedì 11 gennaio 2011

mappamondo

gira gira ... E che dire? Sono incuriosita da quei puntini rossi piazzati sul mondo spalmato che pare che ogni giorno crescano, un pò come i miei nei ... grazie per passare qui, curiosare e lasciare un segnetto ...
Oggi dal paese dei cammellari sono giunte notizie che ... è ancora tutto in alto mare alias, siamo ancora al punto di raccattare documenti ... ci siamo proprio rotti le palle ops i cabasisi (e quando ce vo', ce vò)!
Stiamo cercando un posto per fare una settimana di mare a maggio, credo che torneremo a cuba, paese che ormai conosciamo molto bene, rivedremo Michel che nel frattempo sta cercando di rifarsi una vita e una casa
Giornata nel complesso faticosa con contorno di personaggi tutti con le pippe e  menate varie, della serie che ognuno ha i propri pensieri, i propri film e.... se la mena come meglio crede
Domani è un altro giorno, dopotutto qualcuno ha detto una volta ...

domenica 9 gennaio 2011

Domenica sera


Il destino ha sempre ragione

Sì, a pensarci bene è un'affermazione quanto mai vera e contro al destino non si può proprio fare nulla

Domani è lunedì!

mercoledì 5 gennaio 2011

Ordinary day


Oggi mi sono regalata un giorno di vacanza pre-befana e allora lo dedico alla cura della mia persona
E vado a fare la visita di controllo annuale dei nevi ... e sì ne ho tantissimi e quindi data la veneranda età ... me tocca
Arrivo per tempo come è nel mio stile all'appuntamento e la signorina gentile dell'accettazione mi dice che prima devo fare la visita dermatologia e poi l'esame specifico che è indicato sulla prescrizione; chiarisco che se sono lì è perchè la richiesta dello specifico esame è fatta da un medico specilista e non da un venditore di patate, mi guarda un pò perplessa e rincalzo la dose dicendo che se sono capitata davanti a lei è perchè il call center della Regione Lombardia - Sanità mi ha prenotata proprio lì
alza il telefono, contatata la guru specilista dei nevi e questa conferma quanto mi ha appena detto la signorina ... anzi idda mi consiglia di andare in reparto e parlare direttamente con codesta guru ... e così faccio
stile fantozzi, ma poi non tanto, perchè mi stavo incazzando, busso alla porta e aspetto ....
questa esce, dico chi sono, questa sempre più incazzata ... ribadisco quanto ho detto 7 piani più giù ... e lei niente: è lei che decide se e quando fare questo stramaledetto esame e le ribadisco che il medico che ha firmato la richiesta non è un venditore di patate o un pescivendolo ma un collega di Lecco ... e perchè non va a lecco? e che palle!!! perchè a lecco hanno chiuso le prenotazione e qual è il problema?? sono cittadina italiana, abito in lombardia, pago le tasse e che cazzo .. sarò libera di decide dove andare a farmi fare un esame o no? e poi il call center ha detto ...
morale: le dico di non menarla a me se il call center non funziona e se a suo parere hanno sbagliato: devo fare un esame per il quale lei è abilitata, che lei deve fare senza tirarsela troppo con un fare da madonna che ha il potere di pollice su o giu', e quindi non scassasse i cabasisi
tempo impiegato: 30 minuti
ticket: 36 euri
morale: alla fine dei 30 minuti ha cambiato atteggiamento e mi liquida dicendo che mi ha fatto l'esame esclusivamente perchè arrivo da Lecco: la guardo bene in faccia e le rispondo che invece ha appena fatto il suo dovere, niente di più
p.s. non credo che tornerò a fare il controllo da idda ...
poi tornando verso casa, mi fermo a fare un po' di spesa, arrivo in casa e sbofonchio un pezzo di pane, mi regalo un'oretta sul divano e ... la befana suona il campanello ....