domenica 12 aprile 2020

La vita ai tempi del Coronavirus - parte 3

Oggi è Pasqua.
In tempi normali saremmo andati nella casa di campagna nell’astigiano che ci avrebbe visto come sempre impegnati in grigliate di carne bruschette e buon vino piemontese. Ma oggi è stata una giornata diversa dalla tradizione. All’ora dell’aperitivo suonano alla porta e i vicini di pianerottolo e del piano superiore si sono presentati c on due calici di vino a bianco per brindare... sono stata colta di sorpresa non sapevo se dire no grazie perché la paura prendeva il sopravvento o essere razionale e dirmi va bene un bicchiere e una tartina non ammazzano nessuno. Siamo tutti in casa da almeno 40 giorni e allora mi sono rilassata e ho benvenuto questo vino fresco  che per un momento mi ha fatto stare bene. Ci siamo scambiati i piatti cucinati e abbiamo condiviso un pezzo di torta e di colomba, il caffè e l’amaro e poi ognuno nelle proprie case e sulle scale è ritornato il silenzio.
Ho riflettuto un momento e sono giunta alla conclusione che il Covid 19 oggi mi ha fatto vedere che a volte non sempre quello che ci pare indifferente è la visione giusta. Ho condiviso un’ora con persone che a malapena ci si saluta sulle scale in tempi normali e ho imparato a conoscere pensieri e opinioni personali che non mi sarebbe importato di ascoltare. Ho visto persone che si sono rilassate mentre bevevano un bicchiere di vino e raccontavano fatti propri, ho ascoltato anziani ricordare delle persone che erano vissute in questo condominio, quante cosa questo Covid 19 oggi mi ha permesso di vivere.
Ero lontana dagli affetti famigliari ma la tecnologia in qualche modo aiuta a spezzare un po’ questo vuoto.
È sera, Pasqua sta finendo, quella del 2020, quella che ci ha diviso ma che anche ci ha permesso di vedere un momento di vita con occhi diversi, dando quel senso di appartenenza ad una comunità a cui credevo di non appartenere.
Domani, pasquetta, condivideremo ancora piatti e vino e dolci non sarà come essere in famiglia, quella di appartenenza anagrafica, ma sarò insieme a persone che in qualche modo mi sono vicine
Credo, meglio sento, questa pandemia in qualche modo mi ha cambiata, non solo stravolgendo la consuetudine di cui ero vittima consapevole fino al 21 febbraio, ma anche un po’ umanamente e nei rapporti con il prossimo 💕